Progettazione sostenibile: guida alla scelta dei materiali

Progettazione sostenibile: guida alla scelta dei materiali

Mai come oggi è così importante il tema dell’ambiente, questo a causa dell’inquinamento generato dell’essere umano, con il conseguente impatto sul cambiamento climatico.

Alla luce di tutto ciò, la sfida per il mondo dell’architettura è proprio quella di pensare ed attuare progetti urbani sostenibili, soprattutto perché l’impatto ambientale del settore costruzioni corrisponde a circa il 35% del consumo di energia mondiale e del 40% in emissioni di CO2.

È qui che entra in gioco la bioedilizia, ovvero costruire un edificio seguendo i principi della sostenibilità ambientale e prediligendo eco-materiali che provengono da fonti rinnovabili.

Quando si valuta un materiale di questo genere bisogna tenere conto di tutto il suo ciclo di vita – dalla produzione, all’utilizzo, fino allo smaltimento – e calcolare tutte le ricadute che ognuna di queste singole fasi può determinare sull’ambiente stesso. Per questo motivo, talvolta, anche i materiali non rinnovabili possono considerarsi eco-sostenibili, purché abbiano un processo produttivo efficiente, energeticamente parlando.

 

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Esistono tre requisiti fondamentali per classificare un materiale come sostenibile:

1) produzione attraverso processi efficienti e con ridotte emissioni inquinanti;

2) inesistenza di emissioni nocive dopo la messa in opera;

3) lunga durata e riciclabilità al momento dello smaltimento.

Viene quindi da sé che nella bioedilizia è importante privilegiare materiali privi di sostanze tossiche e scelti in base alle loro qualità di coibentazione, igroscopicità, isolamento e accumulo di calore.

I materiali maggiormente utilizzati nella bioedilizia sono: legno, sughero, fibra di cellulosa, blocchi in calcestruzzo e argilla espansa, blocchi cassero in legno cemento.

Invece, i più innovativi materiali bio-edili sono: il micelio dei funghi e la lana di pecora utilizzati come isolanti, pietre calcaree riciclate, pannelli in paglia essiccata, fibra di iuta, lino o canapa.

Anche il gres porcellanato può essere classificato come materiale sostenibile, soprattutto quando nella sua produzione vi è un’alta percentuale di materiale riciclato (si può arrivare oltre il 70%). In aggiunta vi sono le sue importanti qualità di resistenza al fuoco, impermeabilità all’acqua, inalterabilità nel tempo che lo rendono un materiale duraturo e con un ciclo di vita più sostenibile rispetto ad altri materiali da rivestimento come moquette, linoleum, marmo, parquet o resina. Oggi viene utilizzato anche come top di lavoro in cucina grazie al fatto che non sprigiona gas nocivi a contatto con le fonti di calore.

È  bene affidarsi ad aziende che promuovono una produzione ecosostenibile: un buon indicatore è l’appartenenza allo U.S. Green Building Council (USGBC) la più importante associazione dell’ecosostenibilità edile a livello internazionale.

Edificio a zero impatto ambientale nel cuore di Milano

Il progetto della nuova Torre su Corso Porta Vigentina a Milano nasce con l’intento di realizzare un edificio a zero impatto ambientale. Nella scelta dei materiali sono stati prediletti quelli più ecosostenibili, d’origine naturale e riciclabili. Sono state adottate anche soluzioni costruttive volte al miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio.

Proprio in quest’ottica è risultata di notevole efficacia la facciata ventilata realizzata con grandi lastre in gres porcellanato effetto cemento di Magnum Oversize. Le lastre in gres scelte per questo progetto, sia quelle appena citate delle pareti esterne, che quelle per le pavimentazioni interne e dei terrazzi, possiedono diverse certificazioni di ecosostenibilità: CE, GEENGRUARD e LEED.

progettazione sostenibile edificio Porta Vigentina

facciata Porta Vigentina

Porta Vigentina portico

Porta Vigentina, Milano
guarda il progetto

Realizzare “near zero energy building” dovrebbe essere l’obiettivo di ogni nuova progettazione, che vada dal singolo edificio alla scala urbana. Ruolo importantissimo svolgono le scelte urbanistiche nel porre le basi per un futuro sostenibile.

Anche Florim è sostenibile

Florim, grazie alla sua attenzione nei confronti di temi quali ambiente ed ecosostenibilità, è stata la prima azienda nell’idustria ceramica nel mondo ad ottenere un importante riconoscimento: la certificazione UNI EN ISO 50001. A questa si sono aggiunte la UNI EN ISO 14001 per la gestione ambientale e numerosi altri riconoscimenti che certificano la propensione al green della nostra azienda e la sostenibilità di tutti i prodotti.

Scopri di più sulla sostenibilità di florim cliccando qui.

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