L’avvento dell’innovazione digitale, detta anche ‘digital turn’, ha portato un profondo mutamento nel mondo del lavoro: si sono sviluppate così le prime esperienze di smart working, remote working, coworking e uffici temporanei.
Condividere uno spazio tra più professionisti risulta vantaggioso dal punto di vista economico, permettendo di ammortizzare spese fisse; allo stesso tempo può stimolare e favorire collaborazioni tra business differenti. Tutto questo ha cambiato il modo di vivere l’ufficio.
Ad un cambiamento dell’abitare è corrisposto un mutamento del concept da parte di architetti e designer, i quali hanno accolto la sfida del lavoratore contemporaneo e l’hanno elaborata in nuovi spazi.
Questo tipo di architettura per gli uffici si dipana tra lo stile minimal e quello decorativo, rispecchiando la nuova concezione di lavoro: più libera dagli schemi antichi e obsoleti, attenta ai bisogni e alla salute psico/fisica dei lavoratori, sempre in continuo rapporto con l’ambiente circostante.
Di seguito, due progetti che esprimono al meglio questa duplice identità di architettura e design per la progettazione di uffici adibiti al coworking.
Coworking space a Bruges
Al primo piano di una palazzina appena fuori dal centro storico di Bruges si trova uno spazio dedicato al coworking: Work Around. Il progetto di questo ufficio è nato dalla collaborazione tra la proprietà e l’Arch. Buro Belgium. La posizione è stata scelta per l’ottima accessibilità: trovandosi su una strada che collega le principali città del Belgio occidentale, è ottima come luogo per meeting e incontri di business.
Ai suoi utenti offre diversi servizi, tra cui la possibilità di utilizzarla come sede legale, segreteria e tutti i comfort di un classico ufficio, ma con una spesa legata solo all’effettivo utilizzo. Si possono prenotare sale e postazioni in maniera continuativa, saltuaria o anche solo per mezza giornata.
Lo spazio interno è composto da postazioni di lavoro, da sale riunioni di varia capienza, da una sala conferenze per 60 persone, da zone per incontri informali ed anche da un’area lounge e bar con vista. Gli ambienti si presentano come luoghi caratterizzati ma versatili, dove predominano il colore bianco e il trasparente del vetro. A contrasto della neutralità generale è stata scelta una pavimentazione in gres porcellanato grigio antracite formato 80×80. Un pavimento effetto pietra dallo stile minimale, versatile e resistente, adatto per essere utilizzato in tutte le diverse aree del complesso.
Work Around – coworking space, Bruges (BE)
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Brain Factory Studio
Nel progetto d’interni per Brain Factory, a firma dell’Arch. Paola Oliva e del designer Marco Marotto, è stato rivisitato il classico concetto di studio. Oltre alla zona di lavoro vera e propria (predisposta per soluzioni di coworking) se ne propone una seconda dove sono esposte le principali innovazioni nel campo del design ideate dallo studio in questione. Questo spazio permette quindi ai clienti di vedere dal vivo le soluzioni da loro proposte.
L’area “espositiva” è pensata come un appartamento che mette in mostra idee progettuali e materiali all’avanguardia.
Tra i materiali impiegati troviamo il legno nei rivestimenti dell’accogliente ingresso, il cemento a pavimento e il gres porcellanato della collezione I Classici di Rex, che interpreta il marmo calacatta. Tutti gli ambienti presentano poi elementi di verde artificiale, che contribuiscono ad alzare il livello di benessere di chi ne vive gli spazi.
Brain Factory Studio, Roma (IT)
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