L’utilizzo del colore in architettura genera emozioni psicologiche che possono influire anche sul benessere fisico del fruitore. L’interazione tra i due elementi è in grado di trasmettere sensazioni visive in modo particolarmente efficace: le combinazioni cromatiche, che stimolano la percezione dello spazio, sono legate ad un attento studio preliminare del contesto in cui si opera e alle suggestioni che si vogliono provocare nell’osservatore.
L’uso del colore nel recupero urbano: 5 esempi
Per il recupero di aree urbane particolarmente dismesse e degradate, non è raro intervenire con l’uso di colori vivaci e che siano a contrasto tra loro. L’uso della cromia, con un gesto così incisivo, trasmette rinnovo, valorizzazione e trasformazione.
Ne è un esempio il Superkilen, un parco urbano situato nella città di Copenaghen. Il progetto di trasformazione di quest’area nasce con lo scopo di dare un nuovo volto a quello che era un quartiere multiculturale, semiperiferico e, soprattutto, di difficile gestione. L’integrazione tra le diverse etnie viene celebrata con originalità ed estro. Distinto in tre settori, il parco è famoso per la sua caratteristica differenziazione per funzioni:
- la zona rossa, realizzata con toni scarlatti, arancioni e rosa; accesa, eccentrica ed energica, è dedicata alle attività sportive all’aria aperta.
- la zona nera ha una pavimentazione dai toni scuri graffiata da fasce bianche e ondulate che ricordano le sinuose onde del deserto. Questo, tra ciliegi giapponesi e panchine arabeggianti, è il tratto dedicato all’oriente.
- l’ultima zona, la più estesa, è la verde, anche detta Green Park, proprio perché i protagonisti sono i prati e la natura.
Innovativo ed originale, è anche il progetto “Pigalle Duperré court” a Parigi. La trasformazione profonda e radicale di uno spazio vuoto, inutilizzato e dimenticato tra alcuni edifici, ha dato vita a un campo da basket urbano divenuto un nuovo luogo di aggregazione sociale.
Due sono gli interventi susseguitisi negli anni che hanno dato nuova identità alla corte, portando un’esplosione di colori: uno definito dalla suddivisione dello spazio in forme rigorose e geometriche e dall’uso di toni primari e dal bianco; il secondo, caratterizzato da sfumature tra nuance più sgargianti e luminose di blu, fucsia, rosa, giallo e arancio. Qui, l’incontro tra arte, sport e cultura ha lasciato un segno davvero indelebile.
Il colore, però, non è sempre localizzato in un angolo di quartiere: molti sono infatti gli esempi dove è l’intero contesto urbano a caratterizzarsi con tinte originali, spesso enfatizzate dall’ambiente naturale circostante. Questo è il caso di Chefchaouen, la cosiddetta “città blu del Marocco” ai piedi delle verdi montagne del Rif. Considerata tra le più belle mete del nord Africa, essa è dipinta dalle più svariate tonalità di azzurro, turchese e cobalto a richiamare i colori del cielo e del mare.
Città monocromo e città variopinte, come Burano, una pittoresca isola di Venezia. Qui, colori sgargianti e squillanti si riflettono nelle acque salmastre della laguna: è così che i pescatori rendevano riconoscibili e distinguibili le proprie abitazioni dal mare.
Nella suggestiva Longyearbyen invece, la policromia della cittadina è in totale contrasto con il candido e glaciale ambiente circostante norvegese. Il tutto dà vita a un passaggio suggestivo, quasi fiabesco.
Il colore nelle architetture
Numerosi sono gli esempi nel mondo dell’architettura divenuti simbolo di uno stile o che hanno segnato il passaggio da un’epoca ad un’altra non sempre solo grazie alla tecnica costruttiva, ma anche al particolare utilizzo del colore.
Simbolica e lampante, è sicuramente casa Schröder a Utrecht. Costruita nel 1924 da Gerrit Rietveld – membro di spicco del movimento artistico De Stijl – è riconosciuta come il più esplicativo edificio residenziale del primo periodo moderno, segnando così la fine dell’architettura classica. Essa esprime tecnica e arte, neoplasticismo e flessibilità, forma e colore.
Ancora oggi riconosciuta come una struttura d’avanguardia, casa Schröder si distingue per la sua metamorfosi nel corso del tempo: uno spazio dinamico e flessibile che può essere adattato a qualsiasi esigenza di fruizione anche nel corso della giornata. Integrati con l’architettura esterna vi sono alcuni elementi distintivi che, con toni del giallo, blu, rosso e grigio, ne esaltano la forma.
Dal solo uso di colori primari, passiamo a opere che vengono considerate, come in un dipinto, una vera e propria esplosione di cromie. È il caso del museo Brandhorst di Monaco, le cui facciate paiono molto luminose e colorate grazie all’uso di 36.000 listelli in ceramica i quali, bagnati dai raggi di sole, generano suggestivi giochi di luce. Nonostante l’edificio sia molto semplice nella struttura, questo rivestimento decorativo (pensato dallo studio di Sauerbruch-Hutton) lo rende molto originale e di forte impatto visivo.
Il colore può altresì generare un elemento di rottura in un tessuto storico, così come il Didden Village: un ampliamento edilizio di una casa tradizionale a schiera di fine ottocento, progettato da MVRDV. Volumi puri, plastici ed elementari in cemento dipinti di blu. L’azzurro freddo usato per l’esterno è interrotto internamente dal più caldo e accogliente rosso. Nessun segno superfluo, come aggetti o gronde. Un progetto, questo, volto a incoronare l’architettura tradizionale con una nuova costruzione postmoderna.
Colori audaci e neutri all’interno della casa
Tra le mura domestiche, i colori scelti per l’interior design sono per lo più legati alle tendenze del momento. Che si scelga di utilizzarlo su pavimenti, rivestimenti o per gli elementi di arredo, il colore comporta una scelta sia stilistica che soggettiva.
Insieme alle cromie è necessario lavorare sulla scelta dei materiali: il gres porcellanato si rivela essere una scelta versatile tanto dal punto di vista estetico quanto da quello tecnico. Permette grande sperimentazione creativa unita alla facilità di pulizia e manutenzione nel corso del tempo.
Di grande impatto visivo e dalla personalità forte e decisa sono sicuramente le grandi lastre in gres che, grazie alle loro straordinarie dimensioni, amplificano i colori rendendoli vivi, accattivanti, contrastanti e puri. Inoltre dalle finiture e dalle texture scaturiscono inedite formule di influenza percettiva tra il materiale ceramico decorato e l’individuo, creando configurazioni ipnotiche ed affascinanti.
Collezione Araldica by Federico Pepe per CEDIT – Ceramiche d’Italia
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Collezione Policroma by Cristina Celestino per CEDIT – Ceramiche d’Italia
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Collezione Neutra 6.0 di Casa dolce casa – casamood
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Collezione Cromatica by Formafantasma per CEDIT – Ceramiche d’Italia
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Per un ambiente calmo e apparentemente più semplice, le pareti interne possono assumere un aspetto elegante, paragonabile quasi ad un’opera d’arte che va contemplata e ammirata. Ceramiche di rivestimento che reinterpretano la tela grezza su cui l’artista ha espresso la sua poesia, cromatismi da miscelare nelle tinte pastello preferite, in finitura superficiale mat o lucida… Poche e semplici mosse per crearsi uno spazio davvero unico, su misura e che sia stimolante per i sensi del fruitore.
Collezione Euridice by Giorgio Griffa per CEDIT – Ceramiche d’Italia
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Collezione Crayons of Cerim
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Il colore che suscita emozioni: colori caldi e freddi
L’uso sapiente del colore in architettura, permette di generare un’atmosfera armoniosa e suggestiva.
Le ultime tendenze vedono una distinzione tra materiale e percezione del colore, variando dai toni caldi dei legni grezzi a quelli più freddi ispirati a pietre naturali e quarzi dalla resa stabile ed elegante.
Le vibrazione dei colori ci influenzano, possono agire sui nostri equilibri, senza neanche rendercene conto.
Colori caldi e freddi suscitano emozioni contrastanti, stati d’animo differenti. Eccitazione, gioia, benessere e tranquillità, calma, contemplazione. Rilassanti o stimolanti, hanno effetti sul corpo e sull’anima.
Collezione i filati di rex
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Collezione les bijoux de rex
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