Architettura e Design: tecnologia, nuovi materiali e sostenibilità

Architettura e Design: tecnologia, nuovi materiali e sostenibilità
  1. Introduzione
  2. Il ruolo dell’architetto e del designer nella società di oggi
  3. Tecnologia e architettura
  4. I nuovi materiali dell’architettura
  5. Architettura sostenibile: ispirazioni green
  6. L’impegno green di Florim

Introduzione

Architettura: disciplina che ha come scopo l’organizzazione dello spazio in qualsiasi scala, principalmente quella in cui vive l’essere umano.

Design: progettazione che mira a conciliare i requisiti tecnici, funzionali, economici ed estetici degli oggetti prodotti in serie.

Indipendentemente dalle scale di intervento, architettura e design sono legati da un parallelismo indissolubile che affonda le proprie radici nei primi anni del ‘900.

“Dal cucchiaio alla città” è lo slogan che ha accomunato i progettisti da Walter Gropius ed Ernesto Nathan Rogers in poi, promuovendo un approccio progettuale che dedichi la medesima cura alla progettazione degli oggetti (piccola scala), del design degli interni (media) e alla relazione tra l’architettura e la città (grande).

Zaha Hadid servizio posate e city life

Due progettazioni dell’architetto Zaha Hadid: dal servizio di posate al City Life di Milano.

Architetti e designer sono dunque storicamente collegati dall’esigenza di liberare la propria creatività sperimentando le diverse scale di intervento e dalla capacità di pensare il progetto non come un semplice fatto di moda, ma come il frutto di un percorso sostenuto da un forte rispetto per il contesto, per la destinazione d’uso, per la committenza, per le forme, per i materiali.

Il fine ultimo è il medesimo: progettare ciò che può rendere la nostra vita più semplice, confortevole, migliore. In altre parole, risolvere problemi attraverso uno strumento: il progetto.

 

Il ruolo dell’architetto e del designer nella società di oggi

Quando si pensa al ruolo dell’architetto o del designer di interni, lo si associa subito a interventi onerosi. Ne consegue che molto spesso, a questi professionisti, vengano preferite figure meno qualificate o che il committente stesso, improvvisandosi progettista, decida di seguire i lavori in autonomia, affidandosi al proprio senso estetico. L’errore è grande. Architetti e designer non lavorano esclusivamente per garantire risultati estetici gradevoli, ma hanno il compito di interpretare e trovare soluzioni ai bisogni reali, assicurando anche funzionalità, efficienza, qualità e rispetto per il territorio.

I settori dell’architettura e del design devono fare i conti con la contraddittorietà della società contemporanea, le sempre più esigenti richieste della committenza pubblica e privata, l’apertura verso i mercati internazionali, l’evoluzione repentina delle nuove tecnologie, il rispetto della memoria storica dei luoghi, la sostenibilità, la competitività del mercato e i molteplici stimoli a cui siamo sottoposti.

In questo contesto, che ruolo ricoprono la figura dell’architetto e del designer oggi?

La figura dell’architetto è nodale, ora più che mai, nei processi che indirizzano il senso e il valore dello sviluppo del Paese: nella sua figura e nelle sue competenze si intrecciano, come in nessun’altra missione professionale, tematiche e problematiche tecniche e tecnologiche, sociali, culturali, estetiche ed etiche in tutte le loro tante, diverse derivate. La polivalenza della figura dell’architetto e delle sue competenze e le sue responsabilità nei processi di trasformazione urbana e del territorio sono all’origine della ricerca svolta con l’obiettivo di definire l’immagine sociale e politica dell’architetto all’interno dell’attuale contesto socioeconomico e nei processi di rilancio dello sviluppo del Paese”.

 

Battersea Power Station Londra

Progetto per il recupero urbano della zona londinese di Battersea Power Station. Image Credits Battersea Power Station Development 

Queste le parole con cui Mario Abis, sociologo, fondatore dell’Istituto di Ricerca Makno, descrive il ruolo dei progettisti, responsabili dunque della definizione della città e della sua competitività. Il loro compito è quello di trasmettere la visione complessiva dei progetti, di mettere in sinergia le singole competenze specialistiche in un lavoro d’insieme: solo i professionisti con la propria sensibilità, le proprie conoscenze e la capacità di cogliere l’evoluzione dei contesti, possono essere i più promettenti registi del cambiamento della città contemporanea.

 

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Tecnologia e architettura

Molte difficoltà dell’attuale momento architettonico derivano precisamente dal fatto che la rapidità del progresso tecnico ha di troppo sopravanzato l’inevitabile lentezza di sviluppo della preparazione tecnica dei progettisti”. PierLuigi Nervi

Il pensiero occidentale è attraversato, sin dalle origini, dal dibattito tra architettura e tecnologia intesi come “essenza” e “cambiamento”. Specialmente l’architettura contemporanea ha vissuto momenti di largo utilizzo degli strumenti innovativi della tecnologia e momenti in cui ha deciso di rinunciarvi del tutto, rivolgendosi, o meglio, rifugiandosi in una dimensione “naturale”, analogica.

Oggi il dibattito sembra essersi risolto in un compromesso vincente: l’innovazione tecnologica non è più una sovrastruttura accessoria al servizio del progetto, ma si fa elemento fondamentale, colonna centrale di un processo di cui fanno parte numerosi attori, non più solo il progettista e la committenza.

Parlando di tecnologia, un focus a parte merita il discorso della digitalizzazione. In meno di vent’anni progetto e professionalità sono stati protagonisti di una rivoluzione che ha determinato un cambiamento epocale nel mondo dell’architettura: il passaggio dalla progettazione “a matita” al digital ha rivoluzionato non solo il modo di concepire i progetti dal punto di vista pratico (CAD, BIM) ma anche l’utilizzo dei materiali, la resilienza, il controllo dell’efficienza energetica, la qualità dell’aria ecc.

 

studio architettura Foster & partners Londra

Foto scattata nella sede londinese del famoso studio di architettura Foster + Partners. Ph. Nigel Young

Il tema dell’integrazione tra tecnologia e architettura ha dato luogo a un approccio smart nel settore dell’edilizia che si pone l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei cittadini, portandola a un livello superiore, oltre ogni aspettativa. L’architettura è connessa, i materiali sono intelligenti, il design ci parla, gli elementi e le variabili del progetto diventano innumerevoli e l’architetto, usando le parole di Lluis Ortega, diventa “totale”, non più solo progettista ma vero e proprio direttore d’orchestra.

 

I nuovi materiali dell’architettura

Da qualche decennio, a seguito del Summit della Terra tenutosi a Rio nel 1992, si sta affermando a livello mondiale la necessità di un’architettura ecologicag>, non solo per difendere il pianeta dall’inquinamento edilizio, ma anche per accrescere il comfort e le condizioni di vita dei cittadini. 

Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità ambientale in campo edilizio, la scelta accurata dei materiali utilizzati nelle costruzioni diventa cruciale. Parliamo di bioedilizia.

La bioedilizia utilizza materiali ecologici e non inquinanti al fine di limitare il più possibile il consumo di energie non rinnovabili, salvaguardando l’ambiente attraverso il risparmio energetico e riducendo i costi di esercizio e manutenzione.

Attenzione però, non basta che un materiale sia “eco” per garantire la sostenibilità dei progetti. Quando si valuta l’idoneità di un materiale, è necessario tenere conto di tutto il suo ciclo di vita e delle possibili ricadute che ogni fase, dalla produzione all’utilizzo fino allo smaltimento, determina sull’ambiente.

Dai materiali isolanti a base di funghi, lana di pecora, paglia a gli elementi costruttivi a base di batteri o materiale riciclato, ai rivestimenti in cellulosa, in gres porcellanato, o i tradizionali legno, pietra, laterizio ecc, la scelta è varia.

 

materiale isolante base funghi

Campioni di materiale isolante a base di funghi

 

lana di pecora isolamento termico

Rotolo in lana di pecora per isolamento termico

 

composto batteri costruzione edilizia

Composto a base di batteri per la costruzione edilizia

 

Rivestimento gres porcellanato dettaglio

Dettaglio di un rivestimento in gres porcellanato

 

Di seguito alcuni tra i principali requisiti per la valutazione dei materiali più idonei ai propri progetti sostenibili:

  • Controllo delle materie prime impiegate
  • Processi produttivi energeticamente efficienti e con ridotte emissioni inquinanti.
  • Assenza di emissioni nocive negli ambienti domestici dopo la messa in opera.
  • Lunga durata ed elevata riciclabilità al momento dello smaltimento.
  • Performance tecniche come coibentazione, igroscopicità, isolamento e accumulo del calore.

 

 

Architettura sostenibile: ispirazioni green

L’architettura sostenibile, detta anche bioedilizia, realizza edifici il cui ciclo di vita ha un limitato impatto sull’ambiente. Lo scopo è quello di massimizzare il benessere dei fruitori nel presente e allo stesso tempo di garantire le stesse possibilità alle generazioni future. Il presupposto su cui si basa la sostenibilità è la consapevolezza che le risorse della terra, quindi i materiali da costruzione, siano limitate e, come tali, vadano salvaguardate.

La sfida è stata accolta a livello mondiale e oggi sono numerose le buone pratiche di progettazione architettonica sostenibile.

Una rassegna dei migliori progetti green realizzati viene stilata ogni anno dall’AIA – American Institute of Architects attraverso il COTE® Top Ten Awards che riconosce il valore dei 10 migliori progetti architettonici provenienti da tutto il mondo che integrano design d’eccellenza e prestazioni ambientali.
(QUI il link alla call for projects edizione 2020)

Nel 2019 sono stati premiati progetti variegati che raggiungono elevati standard ambientali attraverso l’applicazione di innovative tecniche per il risparmio energetico, ma anche solo attraverso l’utilizzo di semplici e intuitivi accorgimenti progettuali: dall’integrazione edificio-impianto, all’utilizzo di materiali locali o con certificazione LEED, alla scelta del sito di costruzione e l’orientamento, all’impiego di elementi sostenibili come pannelli solari, sistemi a verde, finestre bird-safe o sistemi di filtrazione delle acque piovane.

 

Amherst College new science center

2019 COTE® Top Ten – Amherst College New Science Center. Image Credits Chuck Choi

 

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L’impegno green di Florim

Il gres porcellanato Made in Florim è garanzia di sicurezza, innovazione e rispetto dell’ambiente.
Florim, infatti, fa della corretta gestione delle politiche ambientali uno dei suoi principali obiettivi strategici: dalle buone pratiche per la riduzione dell’uso della carta negli uffici all’utilizzo di veicoli elettrici per i trasporti del materiale sino alle strategie più complesse di contenimento energetico, come l’utilizzo di impianti di cogenerazione, di pannelli fotovoltaici, di forni ecologici per la cottura delle lastre e di cisterne per la raccolta delle acque piovane.

Florim recupera e ottimizza all’interno del processo produttivo il 100% degli scarti di piastrelle crude, residui di polveri e fanghi del trattamento delle acque di processo.

Per le acque vale lo stesso principio. Gli impatti ambientali legati agli scarichi idrici sono infatti assenti, in quanto tutte le acque del ciclo produttivo vengono riutilizzate.

A differenza di quanto accade per altri materiali naturali, la produzione del gres porcellanato Made in Florim non ha impatti significativi sulla biodiversità del territorio, in quanto l’azienda è inserita all’interno del distretto ceramico di Fiorano Modenese, a circa 5 Km dall’area protetta più vicina, le Salse di Nirano.

Stabilimento 4.0 Florim green

Lo stabilimento 4.0 di Florim circondato dal verde

Il Made in Florim racchiude passione, innovazione, impegno costante al miglioramento e responsabilità energetica e ambientale d’impresa, per queste ragioni sono numerosi i riconoscimenti e le certificazioni che ne attestano il rispetto dell’ambiente. Tra queste: quelle di processo AEO, UNI EN ISO 14001 e UNI EN ISO 50001 e quelle di prodotto Marcatura CE, Greenguard e Greenguard Gold. Inoltre l’utilizzo del gres porcellanato Made in Florim contribuisce all’ottenimento di punti LEED per il monitoraggio del grado di sostenibilità dei progetti.

 

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