Salute, sicurezza, sostenibilità: Florim, da sempre green nel DNA, protagonista di progetti che rispettano il mondo in cui viviamo.
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Mai come oggi il tema della salvaguardia dell’ambiente dall’inquinamento generato dell’essere umano, con il conseguente impatto sul cambiamento climatico, rappresenta un’emergenza, un problema globale da risolvere.
L’architettura, in questo senso, può fare molto, rispettando le istanze della sostenibilità ambientale. È qui che si inserisce la bioedilizia, materia – anzi principio – che Florim, leader mondiale nella produzione di grès porcellanato, conosce bene.
Il Gruppo, che da sempre rappresenta qualità, innovazione e saper fare italiano, con una particolare attenzione alla responsabilità sociale d’impresa, sa quanto sia importante impostare progetti costruttivi e architettonici tenendo in considerazione le caratteristiche di uno specifico territorio, i materiali da costruzione naturali provenienti da fonti rinnovabili e le tecniche edilizie a basso impatto energetico e ambientale.
Sì, perché il fine ultimo della bioedilizia è la tutela della salute degli abitanti di uno spazio. Si tratta di un approccio innovativo all’architettura e all’organizzazione energetica degli spazi abitativi, che sta riscuotendo un crescente successo già da diversi anni. È stato infatti riscontrato che l’impatto ambientale del comparto costruzioni è pari a circa il 35% del consumo di energia su scala globale e del 40% in emissioni di CO2.
La bioedilizia giunge evidentemente in soccorso di tale urgenza. La scelta dei materiali in questo ambito gioca un ruolo chiave: essi vanno selezionati in base alle loro caratteristiche di coibentazione, isolamento e accumulo di calore, igroscopicità e assenza di sostanze tossiche. Quelli più diffusi in bioedilizia sono: fibra di cellulosa, sughero, legno e blocchi di calcestruzzo e argilla espansa, mentre quelli più all’avanguardia sono la lana di pecora e il micelio dei funghi, la fibra di iuta, di lino o canapa e il grès porcellanato.
Quest’ultimo, in particolare, risulta particolarmente efficiente in quanto nella sua fabbricazione esiste un’elevata quota di materiale riciclato che può arrivare ben oltre il 70%. Per chi lo conosce, e addirittura lo produce, non è una novità: le sue caratteristiche – inalterabilità nel tempo, resistenza al fuoco, all’acqua e agli agenti atmosferici – lo rendono un materiale con un ciclo di vita profondamente sostenibile, in particolare se paragonato ad altri rivestimenti, si pensi ad esempio al legno, al marmo o alla moquette. Le sue potenzialità nei progetti sono tantissime: oggi viene utilizzato anche come top di lavoro in cucina grazie al fatto che è un materiale inerte, altamente igienico, resistente al calore e dal design completamente personalizzabile.
Per Florim realizzare “near zero energy building”, anche grazie all’impiego del grès porcellanato, viene considerato il fine di ogni nuova progettazione. Non dimentichiamo che il prodotto ceramico Florim è composto per il 90% da materie prime naturali di altissima qualità: argille, caolini, feldspati, sabbia. Inoltre, anche gli imballi per il packaging del prodotto finito e altri elementi tipici del processo produttivo del grès porcellanato sono altamente environmentally-friendly.
Nuova Torre su Corso Porta Vigentina a Milano
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Il gruppo, grazie alle eccezionali caratteristiche del proprio prodotto, è stato – ed è sovente – coinvolto nella realizzazione di architetture a zero impatto ambientale, come la nuova Torre su Corso Porta Vigentina a Milano, per la cui edificazione sono stati prediletti materiali ecosostenibili di origine naturale e riciclabile. Seguendo le logiche della bioedilizia, la facciata ventilata rivestita in grandi lastre in grès porcellanato Magnum Oversize effetto cemento ha giocato un ruolo fondamentale. Le lastre infatti, assieme a quelle utilizzate per le pavimentazioni interne e dei terrazzi, possiedono le certificazioni di eco sostenibilità CE, GreenGruard e Leed.
Passive House Cesena
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L’edificio ha una struttura mista di legno (lamellare e XLAM), acciaio, muratura e cemento armato, dove ogni materiale collabora al meglio sfruttando le proprie caratteristiche naturali. Così facendo il costo di costruzione dell’edificio è stato mantenuto ai livelli di mercato senza rinunciare al fattore qualitativo.
Passive House Cesena
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In questo contesto sono stati usati prodotti del gruppo Florim per impreziosire gli ambienti della “casa passiva”. Per il rivestimento del top cucina è stato utilizzato il colore White – spessore 12mm di FLORIM stone, una superficie funzionale che sintetizza performance tecniche ed estetiche. Il grande formato 120x240cm in 6mm della collezione Industrial è servito invece come elemento di design dello spazio living. Nei servizi igienici è stata utilizzata la serie Neutra 6.0 nelle colorazioni Ferro (anche a mosaico), Petrolio e Oliva, sempre nei grandi formati 120x240cm e 80x240cm.
Passive House Cesena
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Infine, non va dimenticato che Florim, grazie alla sua attenzione nei confronti di temi quali ambiente ed ecosostenibilità, è stata la prima azienda nell’industria ceramica nel mondo a diventare Società Benefit e ad ottenere un importante riconoscimento: la certificazione UNI EN ISO 50001. A questa si sono aggiunte la UNI EN ISO 14001 per la gestione ambientale e numerosi altri riconoscimenti che mettono nero su bianco la propensione al green dell’impresa e la sostenibilità di tutti i suoi prodotti. Partecipare con sempre maggior frequenza a progetti di bioedilizia non è che un naturale orientamento per Florim, che guarda sempre al futuro.