Un inedito Achille

16 Gennaio 2019

Il vaso LAPIS ha una storia curiosa e originale che rispecchia perfettamente la personalità dei suoi autori: Achille Pier Giacomo Castiglioni. È proprio la scintilla creativa che ha dato origine a LAPIS il fil rouge del nostro evento “Un inedito Achille”, un tour culturale su tre tappe che si è svolto mercoledì 16 gennaio insieme a tre guide d’eccezione.

Negli spazi del Florim Flagship Store Giovanna e Carlo Castiglioni (figli del Maestro Achille) insieme a Federica Sala (curatrice della mostra antologica “A. Castiglioni”) hanno raccontato agli ospiti come è nata negli anni ’60 l’idea di LAPIS, pensato per un film cinematografico del tempo come un oggetto funzionale per gli astronauti durante le missioni spaziali. La sua funzionalità – come quella di numerosi altri oggetti da loro disegnati per una pellicola futuristica ideata dal regista Renato Castellani e mai realizzata – era quella di un bicchiere. Gli schizzi del tempo lo ritraggono infatti all’interno di una navicella spaziale insieme ad altri elementi dal design originale.

Qualche anno più tardi, i bozzetti di questo oggetto anonimo vengono ripresi in mano e rielaborati dai due fratelli per CEDIT, diventando quello che tutti oggi conosciamo. Il suo nome, coniato nella sua seconda riedizione, lo deve al cane di famiglia, il segugio LAPIS. Una storia originale – che prosegue nel presente – e che interpreta la personalità di queste due figure atemporali che hanno dato vita ad architetture ed oggetti dal design senza tempo.

Cinquant’anni più tardi il marchio CEDIT ha infine rieditato LAPIS in occasione del centesimo anniversario dalla nascita di uno dei suoi ideatori – il Maestro Achille Castiglioni.

I nostri spazi hanno fatto da cornice a una prima tappa piena di curiosità e particolari inediti. Il tour è proseguito a La Triennale dove gli ospiti hanno potuto vivere la mostra “A Castiglioni” con l’esclusiva e preziosa narrazione di Giovanna, Carlo e di Federica Sala, che hanno saputo arricchire la visita con il racconto di aneddoti e particolarità legate alla vita dei fratelli Castiglioni e alla realizzazione della mostra stessa.

Tappa conclusiva dell’appuntamento è stata la Fondazione Achille Castiglioni, lo Studio Museo dove l’Architetto ha lavorato per più di 60 anni. Uno spazio che conserva un infinito numero di appunti, prototipi, oggetti anonimi che il Maestro ha collezionato in tutto il mondo e che ospita la terza ed ultima mostra della trilogia “domestica” – ispirata all’allestimento realizzato nel 1984 da Achille per l’esposizione del design italiano a Tokyo.

Un momento informale che ha permesso agli ospiti di dialogare con tutte le persone della Fondazione, compresi Giovanna e Carlo, e poter scoprire anche i particolari più intimi di questo luogo ricco di ricordi e di storia.

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